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Tintarella di Luna

IL DOCUMENTARIO

Tintarella di luna

«The dark side of the sun» racconta di uno speciale campo di vacanze sotto la luna, creato su misura per i piccoli affetti da una rara malattia, lo xeroderma pigmentosum

Le atmosfere lunari di The dark side of the sun non sono quelle tetre e oscure di Twilight. Il buio che fa da sfondo al documentario, menzione speciale al Festival internazionale del cinema di Roma del 2011, è infatti animato da una miriade di luci che rendono l’atmosfera più magica che cupa, ma soprattutto dal sorriso dei piccoli protagonisti a cui è finalmente consentita una vacanza fuori dall’isolamento a cui sono costretti tutto l’anno.

LA MALATTIA- I bambini affetti da xeroderma pigmentosum infatti devono vivere rigorosamente protetti dal sole. Il loro difetto genetico impedisce di riparare anche i minimi danni provocati dai raggi ultravioletti al DNA. Non esiste un livello minimo di esposizione sicura e le conseguenze si accumulano nel tempo, riducendo in maniera significativa la loro aspettativa di vita. Vivono intabarrati in modo da proteggere sempre la pelle, in un mondo notturno, capovolto rispetto a quello dei loro coetanei che scorrazzano di giorno all’aria aperta. La rarità della malattia non aiuta, perché accresce il senso di isolamento ed emarginazione.

IL CAMPO – Fatima, per esempio, non conosceva nessun altro, a parte i suoi due fratellini, che fosse costretto a vivere così. Questo almeno fino a quando nell’estate del 2010 Carlo Shalom Hintermann e Daniele Villa, rispettivamente regista e produttore del film, non l’hanno portata con loro a Camp Sundown, un campo estivo nello stato di New York, riservato ai portatori di xeroderma pigmentosum e alle loro famiglie. Qui finalmente i bambini possono fare un’esperienza in comune, animata da giochi e avventure notturne. L’esperienza è nata dall’idea di una coppia di genitori, Dan e Caren Mahar, decisi a lottare per dare alla loro bambina una vita il più possibile normale nonostante la malattia. Per tre estati consecutive Hintermann e Villa hanno frequentato questo particolarissimo summer camp per raccontarlo in maniera altrettanto particolare: non limitandosi a osservare dall’esterno, ma calandosi nella realtà di questi bambini interagendo con loro tramite laboratori d’arte, musica, collage e teatro. Ma soprattutto di cinema: gli stessi “attori” del documentario avevano infatti le loro telecamere, con cui hanno a loro volta girato due piccoli film.

IL FILM- Nelle immagini di The dark side of the sun il racconto della vita notturna di questa strana comunità si intreccia con i sogni dei piccoli protagonisti, animati grazie anche alla collaborazione di Iginio Straffi, il padre delle Winx, con un risultato reso ancora più straordinario dalla colonna sonora di Mario Salvucci, premiata al Sulmona Film Festival. «La musica originale di Mario Salvucci è un contributo attento, partecipe, mai invasivo, ma sottilmente e emozionalmente utile nel sottolineare The Dark Side of the Sun», dice la motivazione della giuria. «Una musica che si insinua alla perfezione nelle immagini, aggiungendo e sottraendo al contempo laddove è necessario». Non sono mancate tuttavia difficoltà tecniche, legate alla condizione stessa dei bambini. Occorreva infatti girare senza luci che emettessero raggi UV, per cui sono stati sviluppati sistemi luminosi a LED con zero di queste emissioni. Oltre all’illuminazione indispensabile per le riprese, la tecnologia è stata sfruttata anche per creare giochi luminosi con cui i bambini potessero interagire: lanterne volanti, ninfee galleggianti e diverse candele decorative sono entrate così a far parte dell’universo visivo del film, per poi restare a illuminare l’atmosfera magica del campo. Questa estate Fatima vorrebbe tornare a Camp Sundown, e questa volta vorrebbe portarci anche i suoi due fratellini: fino all’11 marzo è possibile dare il proprio contributo perché questo sogno si realizzi.

Roberta Villa2 marzo 2012 | 7:46

http://www.corriere.it/salute/dermatologia/12_marzo_02/tintarella-luna-malattia-villa_bc833f1c-6387-11e1-b5fe-fe1dee297a67.shtml